Indice dei contenuti
Da uno scantinato all’Eurovision: l’incredibile storia dei NAPA, gli underdog di Madeira che hanno conquistato il Portogallo
Cinque amici di Funchal, capoluogo dell’isola di Madeira, hanno trasformato una passione nata in uno scantinato in un fenomeno musicale che ha conquistato il Portogallo. I NAPA, il quintetto formato da Diogo Góis, Francisco Sousa, João Guilherme Gomes, João Lourenço Gomes e João Rodrigues, rappresenteranno il Portogallo all’Eurovision Song Contest 2025 con “Deslocado”, brano che fonde tradizione madeirense e sonorità indie rock. La loro ascesa dalla scena indipendente al prestigioso palcoscenico europeo racconta una storia di autenticità artistica e profonde radici culturali.
Dalle origini underground alla ribalta nazionale
Nati nel 2013 come Men on the Couch, i NAPA hanno forgiato il loro caratteristico sound nello storico BlackSheep Studio di Sintra, finanziando il primo album attraverso una campagna di crowdfunding che ha coinvolto la comunità locale. La scelta del nuovo nome non è stata casuale, ma riflette una precisa identità artistica che rifiuta i compromessi commerciali tipici delle produzioni mainstream.
Per oltre un decennio, il gruppo ha costruito pazientemente la propria reputazione nella scena underground portoghese, mantenendo un legame viscerale con le tradizioni musicali di Madeira, reinterpretandole però con sensibilità contemporanea. La loro determinazione li ha portati dai piccoli locali dell’isola atlantica fino ai palchi nazionali, conquistando gradualmente un pubblico sempre più vasto senza mai tradire le proprie radici.
Il trionfo al Festival da Canção 2025
L’8 marzo 2025 segna la data della consacrazione: i NAPA vincono la 59ª edizione del Festival da Canção totalizzando 17 punti (7 dalla giuria e 10 dal televoto), in parità con Diana Vilarinho. Come previsto dal regolamento RTP, il maggior sostegno popolare ha decretato il loro trionfo. La performance, caratterizzata dall’uso delle tradizionali violas de arame, ha affascinato il pubblico per l’innovativa fusione tra sonorità indie rock e folk madeirense.
Durante l’esibizione, il quintetto ha ipnotizzato la platea con un arrangiamento che esaltava le radici culturali dell’isola, dimostrando come la musica tradizionale possa dialogare efficacemente con linguaggi contemporanei. La sala è esplosa in un applauso scrosciante all’annuncio della loro vittoria, momento che ha segnato un punto di svolta nella storia culturale di Madeira.
L’identità insulare che conquista il continente
I dati ufficiali RTP rivelano un quadro interessante: i NAPA hanno ottenuto la seconda posizione nel televoto (10 punti) e il quarto posto nella classifica della giuria (7 punti). Questo risultato ha scatenato reazioni entusiastiche a Madeira, dove la Presidenza della Regione Autonoma ha organizzato eventi pubblici per seguire collettivamente la competizione.
La vittoria rappresenta un momento storico per l’isola, tradizionalmente marginalizzata rispetto alle principali produzioni culturali portoghesi. Come evidenziato dal Diário de Notícias da Madeira, è la prima volta che un gruppo madeirense riesce a portare così in alto la cultura dell’arcipelago in un contesto nazionale, ridisegnando le geografie culturali lusitane.
“Deslocado”: anatomia di un brano che racconta lo sradicamento
Il brano vincitore, interamente composto dai membri del gruppo, esplora con profondità il tema dello sradicamento attraverso riferimenti letterari al poeta João Borsch, metafore geografiche legate all’emigrazione madeirense e un arrangiamento che intreccia chitarre elettriche e cordofoni tradizionali. L’analisi testuale rivela numerose occorrenze del lessema “casa”, simbolo potente del conflitto identitario di chi si sente diviso tra radici e necessità di partire.
“Deslocado” (Spaesato) non è solo una canzone ma un viaggio emotivo che racconta il disorientamento di chi abbandona la propria isola cercando fortuna altrove. Un tema universale che risuona particolarmente a Madeira, terra da cui molti giovani emigrano in cerca di opportunità, pur mantenendo un legame viscerale con la loro origine.
Violas de arame: strumenti ancestrali in chiave contemporanea
Elemento distintivo di “Deslocado” è l’utilizzo delle violas de arame, cordofoni tradizionali madeirensi caratterizzati da corde metalliche doppie. Questi strumenti secolari, storicamente associati alle celebrazioni rurali e ai balli popolari dell’isola, vengono brillantemente integrati dai NAPA in un contesto musicale moderno, creando un ponte sonoro tra patrimonio insulare ed estetica indie-rock internazionale.
L’etnomusicologo Manuel Morais, in uno studio pubblicato dalla Universidade Nova de Lisboa, sottolinea come “l’approccio dei NAPA rappresenti un esempio significativo di rivitalizzazione consapevole delle pratiche musicali tradizionali”, dimostrando che innovazione e preservazione culturale possono coesistere armoniosamente.
Verso l’Eurovision: strategia e preparativi
In vista della competizione di Basilea, i NAPA stanno affinando ogni dettaglio della loro performance. Hanno partecipato all’Eurovision in Concert di Amsterdam, collaborato con l’arrangiatore André Santos per integrare elementi sinfonici e sviluppato coreografie ispirate alle tradizioni folkloriche dell’arcipelago, senza snaturare l’autenticità del brano originale.
Il gruppo sta finalizzando una versione leggermente modificata di “Deslocado” per lo show europeo, mantenendone l’essenza ma potenziandone l’impatto visivo. L’obiettivo dichiarato è portare l’energia e i colori di Madeira sul palco eurovisivo, incorporando elementi scenici che evocano i paesaggi mozzafiato dell’isola e raccontando visivamente la sua identità culturale.
Il fenomeno NAPA: viralità e impatto culturale
La risonanza del gruppo ha superato i confini musicali, generando un vero fenomeno sociale. La campagna TikTok lanciata dalla band ha prodotto oltre 600 video utente incorporati nel videoclip ufficiale, creando una tendenza transnazionale sul tema dello sradicamento. Le ricerche Google per “cultura madeirense” hanno registrato un picco significativo nel marzo 2025, testimoniando l’interesse crescente verso questo patrimonio culturale.
- Il brano ha ispirato una challenge spontanea in cui gli utenti condividono immagini del loro luogo d’origine mentre interpretano il ritornello
- Questo fenomeno ha rapidamente varcato i confini portoghesi, con partecipanti da tutto il mondo
- Il documentario sulla scena musicale madeirense in preparazione documenterà questa rinascita culturale
Eredità culturale e nuova geografia musicale portoghese
Indipendentemente dal risultato eurovisivo, i NAPA hanno già ridisegnato la mappa culturale portoghese. La sociologa Teresa Castro, in un recente articolo su Análise Social, ha evidenziato come “il successo dei NAPA rifletta una ridistribuzione delle geografie culturali lusitane, testimoniando la crescente capacità delle regioni autonome di produrre contenuti culturali competitivi a livello nazionale”.
Il loro percorso rappresenta un caso emblematico di come produzioni provenienti dalle periferie possano raggiungere il centro della scena. In un paese tradizionalmente centralizzato come il Portogallo, dove Lisbona e Porto dominano il panorama culturale, l’affermazione di un gruppo madeirense assume un significato che trascende il successo musicale, diventando simbolo di un nuovo equilibrio territoriale.
Dalla periferia al centro: quando l’identità diventa forza
La storia dei NAPA dimostra che nell’era globale, le identità locali non sono destinate all’omologazione, ma possono trovare nuove forme espressive. Il loro viaggio da uno scantinato di Madeira al palcoscenico dell’Eurovision testimonia la vitalità delle culture periferiche e la loro capacità di dialogare con la contemporaneità senza perdere autenticità.
Che riescano o meno a conquistare l’Europa, i NAPA hanno già vinto una sfida fondamentale: hanno dimostrato che è possibile fare musica autentica, radicata nel proprio territorio, senza rinunciare alla rilevanza internazionale. Per Madeira, spesso percepita solo come destinazione turistica, questo rappresenta un punto di svolta nella propria narrazione culturale, ricordandoci che le storie più universali nascono spesso da luoghi specifici, esperienze concrete e identità ben definite.