In sintesi
- 📚 Ulisse: Il piacere della scoperta – Hiroshima e Nagasaki
- 📺 Rai 1, ore 21:30
- 🕊️ Una puntata evento condotta da Alberto Angela che racconta, con ricostruzioni storiche e testimonianze dirette, gli ottant’anni dalle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, esplorando il lato umano, scientifico ed etico di uno degli eventi più drammatici del Novecento.
Ulisse: Il piacere della scoperta, Hiroshima e Nagasaki, Rai 1 e Alberto Angela: sono le entità forti che danno forma all’appuntamento televisivo più autorevole e coinvolgente di questa sera, lunedì 2 giugno 2025. Il celebre divulgatore torna in prima serata (21:30, Rai 1 HD) con una puntata evento per commemorare gli ottant’anni dall’esplosione delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki – uno degli snodi più drammatici e controversi del Novecento, ancora oggi carico di un impatto culturale difficile da quantificare.
Indice dei contenuti
Ulisse: Hiroshima e Nagasaki – la forza di una narrazione necessaria su Rai 1
Quella che Alberto Angela propone oggi non è soltanto una lezione di storia. È una narrazione immersiva, organica e visivamente potente che si muove tra passato e presente. Angela guida lo spettatore attraverso la genesi della bomba atomica, dall’atmosfera febbrile e un po’ da “Golden Age” scientifica del Progetto Manhattan – dove giganti come Oppenheimer ed Enrico Fermi hanno incrociato il genio con l’etica – fino ai minuti drammatici a bordo dell’Enola Gay e alle strade sventrate di Hiroshima e Nagasaki.
L’impronta di “Ulisse” è quella tipica della grande divulgazione: ricostruzione reale, testimonianze dirette, iconografia selezionata con cura e spiegazioni che uniscono rigore e leggibilità. Il viaggio parte dall’Italia, dalla storica palazzina di via Panisperna a Roma, e poi si sposta nelle lande americane dei laboratori segreti, per terminare nelle città giapponesi che hanno conosciuto sulla loro pelle la radiazione della nuova era.
Ulisse dietro le quinte: Hiroshima, Nagasaki e il volto umano della scienza
Da vero “nerd” della storia della scienza, non si può che rimanere affascinati dall’attenzione di Alberto Angela per i dettagli mai banali. Sono rarissimi i programmi italiani che hanno avuto accesso ai luoghi reali della grande fisica del secolo scorso, e per questa puntata la squadra di “Ulisse” ha sfidato non solo confini geografici, ma soprattutto quelli della memoria collettiva, ancorandosi sia ai dati oggettivi sia alle emozioni trasmesse dai pochi testimoni ancora in vita (e dai loro discendenti).
In pieno stile “Ulisse”, al centro rimane la domanda etica e filosofica: perché la scienza arriva a produrre simili conseguenze? Come si può convivere con le responsabilità storiche e individuali? La narrazione evita qualsiasi semplificazione, lasciando spazio tanto alle motivazioni militari quanto ai drammi personali, in un equilibrio che è marchio di fabbrica di questo team. Il merito di Angela è proprio qui: riesce a fare divulgazione senza pietismi, facendo riflettere, senza però distaccarsi dal pathos della tragedia umana.
- Testimonianze e ricostruzioni filmate: la puntata offre voci di chi era presente sull’Enola Gay e delle famiglie colpite. Racconta non solo la cronaca, ma il vero impatto umano dell’arma nucleare.
- Viaggio tra scienza e storia: si entra fisicamente nei laboratori italiani e americani che cambiarono il destino del mondo. Una sezione affascinante è quella dedicata a Enrico Fermi, evidenziando il peso italiano nel progetto che ha dato il via all’era atomica.
Il lascito di Hiroshima e Nagasaki: una ferita sempre aperta
Culturalmente, pochi eventi hanno lasciato un’eredità così ambivalente. La bomba atomica è insieme progresso scientifico e dramma irreversibile, e “Ulisse” centra il punto: mette a nudo le ragioni di stato e lo spartiacque tra scienza pura e scienza applicata alla guerra. Questa puntata – celebrativa ma mai retorica – si inserisce in quel filone di approfondimenti che ciclicamente ritornano in TV proprio quando il dibattito su nucleare e conflitti si riapre, dimostrando quanto il racconto di Angela resti incredibilmente attuale.
Dal punto di vista della critica, la produzione è già oggetto di lodi per la capacità di coinvolgere, commuovere e spiegare senza banalizzare. Il pubblico, storico zoccolo duro del programma, risponde con i consueti voti altissimi e una partecipazione social intensa. Protagonista indiscusso, però, rimane lo stile “Angela”: preparazione, rispetto, una passione tutta nerd per il dettaglio e la capacità di sollevare domande, più che offrire risposte preconfezionate.
Perché vedere Ulisse stasera su Rai 1: Hiroshima, Nagasaki, storia e memoria
Questa non è la classica prima serata. È una di quelle rare occasioni in cui la televisione pubblica si riappropria del suo ruolo più alto: informare, coinvolgere e far riflettere. Consigliata agli appassionati di storia, di scienza e di grande narrazione; imprescindibile per chi cerca uno sguardo adulto e documentato sugli snodi che hanno costruito la fragile pace in cui ancora oggi viviamo. Il lascito di Hiroshima e Nagasaki, tra memoria e monito, non smette mai di essere pane per le generazioni presenti e future. Con “Ulisse”, la scoperta è anche piacere, ma soprattutto coscienza.