Strozzapreti con gamberi e fave: il primo piatto che conquista in 15 minuti con il segreto della mantecatura perfetta

In sintesi

  • šŸ‘‰Nome piatto: Strozzapreti con gamberi e fave
  • šŸ“Regione di provenienza: Emilia-Romagna
  • šŸ”„Calorie: 470 calorie a porzione
  • ā°Tempo: 15 minuti
  • šŸ› ļøDifficoltĆ : Facile
  • BontĆ : ⭐⭐⭐⭐
  • Benessere: ⭐⭐⭐⭐

Se pensavate che gli strozzapreti fossero solo una soluzione geniale all’annosa questione ā€œcosa cucino quando ho poco tempo ma non voglio rinunciare al gusto?ā€, preparatevi a ricredervi. Con questa ricetta tradizionale dell’Emilia-Romagna – che strizza l’occhio alla freschezza di gamberi e fave – ci tuffiamo in una sinfonia di sapori e consistenze che raccontano storie di primavera, di mare, di qualche vendetta a tavola verso chi sostiene ancora che la pasta sia ā€œpesanteā€. Bastano 15 minuti scarsi, qualche trucco da chef e la voglia di sorprendere anche il palato più snob.

Strozzapreti: il formato che fa la differenza

Questa ricetta suona il violino della memoria: in ogni casa emiliana, almeno una volta, si sono arrotolati questi rusticissimi cordoni di pasta attorno allo stecco. Subito in pentola, rugosi e irregolari quanto basta per acciuffare il condimento, gli strozzapreti – secondo le leggende popolari – erano cosƬ buoni che persino il prete (spesso invitato a tavola) rischiava di soffocare dall’ingordigia. Oggi li ritroviamo protagonisti in una versione che unisce sapore marino e terra. Non ĆØ solo una ricetta: ĆØ una piccola rivoluzione culinaria, che vanta anche il vantaggio di essere light (470 calorie a porzione), senza cedere di un millimetro sull’appagamento.

Il segreto sta nella freschezza: gamberi e fave protagonisti

Un po’ di dati per stuzzicare la curiositĆ : secondo Coldiretti, il consumo di fave in Italia cresce del 15% ogni anno nel periodo tra aprile e giugno, con la maggior parte delle regioni centromeridionali a contendersi la palma dei semi più teneri. E in questa variante primaverile degli strozzapreti entrano in gioco con la loro dolcezza fresca, smorzata dalla sapiditĆ  intensa dei gamberi.

Non stiamo parlando di ā€œun contorno qualunqueā€: le fave sono miniere naturali di proteine vegetali e ferro, ottime per chi vuole prendersi cura dell’alimentazione senza scendere a compromessi con la gola. A questo tuffo green risponde il gambero – re del mare secondo FAO e sempre più amato dagli italiani, che nel 2023 ne hanno aumentato il consumo del 7% – con tutta la sua delicatezza e quella leggera nota salata che trasforma un piatto di pasta in un invito all’estate.

Pecorino e limone: la svolta gourmet

E poi, che dire della mantecatura? Quando la pasta s’infiamma nel salto di padella con i gamberi e le fave, ecco che arriva il colpo da maestro: una pioggia generosa di pecorino romano – un formaggio che, secondo l’ISTAT, resta tra i dieci formaggi più consumati nel nostro Paese – trasforma la crema in un abbraccio vellutato. La scorza di limone, ultima ma non meno importante, non va mai sottovalutata: il profumo pungente contrasta magistralmente con la grassezza del pecorino, aggiunge una nota agrumata che ā€œspaccaā€ la monotonia e vi farĆ  sentire come in una trattoria di Ravenna anche se siete in cittĆ .

Il trucco per strozzapreti perfetti? ƈ tutto nella padella!

Dimenticate la pasta affogata nella panna o nei sughi pesanti. Qui la regola d’oro ĆØ una: gli ingredienti vanno saltati insieme solo per un paio di minuti, appena il tempo per lasciarsi abbracciare dal calore. Il segreto degli chef? Un mestolino di acqua di cottura e un movimento deciso di polso: cosƬ i sapori si legano, le fave non si spappolano, i gamberi restano polposi e il condimento si gonfia di profumi e sapiditĆ  senza diventare stucchevole.

Quel tocco di pepe nero che fa la differenza

Non lesinate con il pepe nero: secondo recenti studi pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition, questa spezia non solo stimola i succhi gastrici ma incrementa il senso di sazietĆ  e il metabolismo. Al di lĆ  dei benefici salutistici, qui il pepe ĆØ la nota ā€œrockā€ che incendia la dolcezza delle fave e il sapore delicato dei gamberi.

Storia e convivialitĆ  in un solo piatto

Al di lĆ  dei tecnicismi, questa ricetta affonda le sue radici nella cultura dell’accoglienza emiliana: lo strozzaprete fin dall’800 era un ā€œpiatto della condivisioneā€. Secondo gli antropologi (UniversitĆ  di Bologna, Dipartimento di Storia e Culture), i formati allungati e grossolani delle paste rustiche si preparavano in grandi quantitĆ  per pasti comunitari, spesso in occasione di feste o eventi religiosi. Ed ĆØ per questo che ancora oggi – tra una forchettata e un sorriso – questi strozzapreti gamberi e fave saporite tirano fuori il meglio delle abitudini italiane: il piacere del buon cibo, la rapiditĆ  d’esecuzione e la voglia di stupirsi davanti a un piatto semplice ma irresistibile.

Il risultato? Una tavolata allegra, piatti puliti e pure l’orgoglio di aver portato in tavola un pezzetto di Emilia-Romagna con ingredienti freschi e un occhio alla bilancia. PerchĆ©, in fondo, cucinare bene – e velocemente – può essere anche una questione di felicitĆ  quotidiana e piccoli rituali da celebrare con chi si ama. Provate a resistere, se ci riuscite.

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