In sintesi
- 🎬 Doppio Gioco
- 📺 Canale 5, ore 21:30
- 🕵️♀️ Una fiction thriller-drammatica con Alessandra Mastronardi e Max Tortora, che racconta la storia di Daria, una brillante mente costretta a fare la talpa per i Servizi Segreti italiani e a confrontarsi con misteri familiari, giochi di spionaggio e colpi di scena psicologici, tra noir, suspense e riflessione sui legami padre-figlia.
Doppio Gioco, Canale 5, Alessandra Mastronardi, Max Tortora, thriller, Sandrone Dazieri: queste sono le entità che dominano la scena televisiva di questa sera! Il 27 maggio 2025 arriva su Canale 5 in prima tv assoluta il primo episodio di “Doppio Gioco”, una fiction drammatico-thriller che promette di tenere inchiodati al divano sia nerd del crime sia nostalgici delle grandi reunion seriali. Se cercate suspense, classe e quella giusta dose di tormento psicologico, è l’appuntamento da mettere subito in agenda.
Indice dei contenuti
Doppio Gioco su Canale 5: protagonista Alessandra Mastronardi e il mix di thriller e drama
Alessandra Mastronardi torna in pista con una delle performance più mature e complesse della sua carriera, affiancata dal sempre sorprendente Max Tortora: questa volta niente “Cesaroni”, niente Roma popolare, ma atmosfere cupe, enigmi familiari e un gioco di specchi tra bene e male. “Doppio Gioco” (regia di Andrea Molaioli, penna di Sandrone Dazieri) è la scommessa più audace di Canale 5 nel 2025: una serie che divora i generi e tesse la trama tra spy story, noir e riflessione familiare. Daria, la protagonista, non è una semplice eroina: è una mente brillante, cresciuta tra fiches e bluff, obbligata a fare da talpa (suo malgrado) per i Servizi Segreti italiani. L’abilità di “leggere” le persone la trasforma nell’arma segreta dei servizi, e la mette di fronte all’ipotesi più sconvolgente: dietro l’identità del criminale Gemini potrebbe nascondersi proprio suo padre…
La storia è una vera chicca per gli amanti dei thriller psicologici: il doppio livello – sotto copertura e familiare – funziona da motore e crea una tensione credibile. Daria naviga tra rischi e doppiezze, stretta tra un Maggiore scettico (Simone Liberati, altra presenza forte della serialità italiana) e un passato che bussa alla porta con tutta la potenza emotiva delle storie non dette.
Cosa rende Doppio Gioco imperdibile: tra Sandrone Dazieri e regia di Molaioli
La produzione punta davvero in alto e lo si percepisce da ogni dettaglio: dal ritmo incalzante che richiama le migliori serie crime internazionali, ai duetti recitativi tra Mastronardi e Tortora che fanno scattare la scintilla della “grande occasione”. Per la regia, Andrea Molaioli – già firma vincente di Suburra e de “La ragazza del lago” – orchestra una sinfonia fatta di misteri, flashback e location reali che aumentano la sensazione di immediatezza e realismo.
- Focus forte sull’ambiguità dei legami: padre e figlia, fratello e sorella, supervisore e agente. Nessuna relazione è come sembra.
- Sceneggiatura curata nei dettagli che cita la grande tradizione letteraria del noir e trasporta il genere nell’Italia di oggi, tra aeroporti, stanze interrogatori e tavoli da poker.
La chicca nerd? Gli sceneggiatori si sono ispirati a reali tecniche di “lettura del linguaggio non verbale” usate dai professionisti del poker: uno sguardo, un gesto, una micro-esitazione possono segnare la differenza tra verità e bluff, sicurezza e abisso.
Una rivoluzione per la fiction italiana?
Se siete cresciuti con le fiction comfort zone all’italiana, sappiate che “Doppio Gioco” alza l’asticella delle aspettative: qui si respira l’ambizione dei grandi thriller europei, ma senza perdere la vena “calda” delle storie di casa nostra. Il ritorno di Mastronardi e Tortora insieme, “traslocati” in un genere adulto, è un piccolo evento culturale per il nostro piccolo schermo. Ed è impressionante che l’incontro/scontro tra passato e presente, giusto e sbagliato si giochi su un campo così contemporaneo.
La serie, articolata in otto episodi per quattro serate, si rivela la carta vincente per chi cerca qualità dalla tv generalista. Non solo: strizza l’occhio alla serialità internazionale con una protagonista femminile fuori dagli stereotipi, slot narrativi non convenzionali, e un continuo gioco identitario che mette in crisi perfino lo spettatore più scafato (“Ma chi è davvero Gemini? Pietro è vivo?”). Sandrone Dazieri reinterpreta lo spionaggio col suo stile tagliente: aspettatevi dialoghi serrati, colpi di scena e poca indulgenza verso il lieto fine facile.
Riprese segrete per evitare spoiler: le scene chiave sono state girate in vere location aeroportuali per alzare il grado di autenticità. Molta attenzione su social e critica: l’attesa è alta grazie a una promozione sapiente e a una voglia collettiva di rivedere Mastronardi e Tortora in nuove vesti.
Perché vale la pena spegnere tutto e guardare Doppio Gioco su Canale 5
Nel panorama tv della sera, “Doppio Gioco” spicca come esempio di modernità e coraggio produttivo. Da subito mostra la volontà di dialogare con un pubblico trasversale: appassionati di crime, amanti delle trame familiari, e chi cerca una fiction che sappia sorprendere senza ricorrere a facili cliché. La serialità italiana, spesso accusata di girare in tondo, qui corre il rischio giusto puntando su una regia di atmosfera, un cast di prima grandezza e un impianto narrativo che pesca tra La casa di carta e le grandi spy story d’autore, ma con forti radici italiane.
Un prodotto che potrebbe segnare una svolta e lasciare il segno, introducendo nello “zapping” serale un nuovo modello di racconto al tempo stesso sofisticato e accessibile. Per chi ama il noir, il mistero e qualche sano plot twist all’italiana, è davvero un appuntamento da non perdere.