La dopamina ti tradisce: ecco perché il tuo cervello ti spinge a controllare il profilo del tuo ex

Perché controlli l’ex sui social? La verità scientifica dietro questa ossessione digitale

Ti sei mai chiesto perché, nonostante i buoni propositi, continui a sbirciare il profilo social del tuo ex? Né sei l’unico. Studi internazionali, come quelli del Pew Research Center, suggeriscono che il social media surveillance degli ex partner è molto diffuso, soprattutto tra giovani adulti. Un sondaggio del 2014 condotto su statunitensi tra i 18 e i 29 anni ha rilevato che circa il 37% ha monitorato online le attività di un ex dopo una rottura, un comportamento che potrebbe essere comune anche tra i giovani italiani e in altre nazioni occidentali.

L’anatomia dell’ossessione digitale

Lo spionaggio social degli ex non riguarda solo la curiosità. Numerosi studi psicologici dimostrano che la social media surveillance può scatenare processi psicologici simili alle dipendenze. Pubblicazioni su riviste come Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking evidenziano l’attivazione dei circuiti cerebrali del reward quando guardiamo i profili degli ex. Questo provoca il rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore associato al piacere, favorendo un ciclo di rinforzo particolarmente intenso nelle settimane seguenti la rottura, confermato da studi sulla neurobiologia dell’attaccamento interrotto.

I numeri che non ti aspetti

  • Sebbene non ci siano dati italiani ufficiali, uno studio australiano ha evidenziato che circa il 70% delle persone intervistate ammette di aver controllato i social dell’ex almeno una volta dopo la fine di una relazione.
  • È diffuso l’uso di profili falsi per monitorare gli ex, una pratica documentata ma non quantificata ufficialmente.
  • Anche se non esistono cifre precise sul 73% che prova emozioni negative, la ricerca evidenzia un aumento di disagio psicologico e gelosia tra chi monitora ossessivamente gli ex sui social.

Perché non riusciamo a smettere?

Le ricerche accademiche hanno individuato alcune cause principali di questo comportamento:

Ansia da separazione digitale

La perdita del contatto virtuale con una persona significativa può scatenare sintomi simili all’astinenza. Con l’illusione di mantenere il legame, i social media diventano una trappola intrigante.

Necessità di controllo

Il monitoraggio online dell’ex spesso deriva dall’ansia e dalla necessità di controllo, aspetti sottolineati in numerosi studi psicologici.

Elaborazione del lutto

Il controllo ossessivo può ostacolare la guarigione emotiva, rallentando il recupero post-rottura come dimostrato dalle ricerche sul comportamento post-relazione.

La soluzione in 3 step: Il metodo del “Digital Detox Emotivo”

Step 1: La regola delle 48 ore

Anche se non ci sono conferme scientifiche definitive, un’astensione temporanea dai social può interrompere la compulsione e facilitare la regolazione emotiva.

Step 2: La tecnica del “diario delle emozioni”

Invece di controllare i social dell’ex, scrivere le proprie emozioni può aiutare nella gestione dello stress emotivo, sebbene non esista una percentuale precisa di efficacia.

Step 3: La riconnessione consapevole

Ritornare gradualmente sui social con regole ben definite, come il blocco dell’ex e una gestione del tempo online, è consigliato per evitare la ricaduta in comportamenti ossessivi.

Verso una guarigione digitale

Riconoscere il disagio è essenziale per la ripresa emotiva. Il controllo compulsivo dei social non risolve i problemi, ma è sintomatico di un disagio più profondo. Riflettiamo su ciò che realmente cerchiamo: la guarigione passa attraverso una consapevolezza personale e una pratica emozionale conscia.

Cosa cerchi spiando il profilo del tuo ex?
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Speranza di ritorno
Semplice curiosità

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